Milano, 4 febbraio 2017 - 12:01

Roma, manifesti contro il Papa
«Ma n’do sta la tua misericordia?»

I poster sono apparsi a decine sui muri della Capitale. Non riportano sigle né simboli, ma secondo l’Ansa potrebbero essere riconducibili agli ambienti conservatori che si oppongono alla linea adottata da Bergoglio

(Ansa) (Ansa)
shadow

Un Francesco accigliato, dall’aria cupa, senza quel sorriso aperto che il mondo ha imparato a conoscere fin dai primi giorni del suo pontificato. E’ quello che appare sui manifesti di contestazione al Papa e al suo operato comparsi a decine sui muri in tutta Roma, appesi sui muri della città, soprattutto in centro, da Borgo a Prati, a Trastevere. Manifesti rigorosamente anonimi. Cui Francesco avrebbe reagito «con serenità e distacco», come riporta l’Ansa. Ma i poster, per cui non è stata chiesta alcuna concessione degli spazi pubblici, sono stati coperti dagli addetti del Comune con l’applicazione della scritta «Affissione abusiva», come si fa sempre in questi casi.

Il testo in romanesco: «A France’...»

Sotto la foto, in basso, sul fondo violaceo, si può leggere il resto scritto in romanesco: «A France’, hai commissariato Congregazioni, rimosso sacerdoti, decapitato l’Ordine di Malta e i Francescani dell’Immacolata, ignorato cardinali... ma n’do sta la tua misericordia?». Al vaglio le registrazioni delle telecamere che inquadrano le strade dove sono comparsi i manifesti. Sulla vicenda sono in corso indagini della Digos di Roma. Secondo quanto si è appreso, si starebbe indagando negli ambienti conservatori contrari alle scelte considerate troppo «liberal» di Bergoglio.

Decisioni «contestate»

E’ evidente che si tratta di una contestazione «interna», legata ad ambienti ecclesiastici: le scelte che indignano gli anonimi «contestatori» riguardano decisioni di Francesco relative a Ordini e congregazioni, come la recente rimozione del Gran Maestro dell’Ordine di Malta. Ed è probabilmente la prima volta, almeno in tempi moderni, che un Papa viene attaccato in modo così forte da ambienti clericali. Ovvero che la contestazione avvenga in modo tanto plateale. Perchè all’interno del Vaticano a Francesco non sono state risparmiate critiche anche aperte. Come la lettera dei 13 cardinali che contestavano il metodo utilizzato nel Sinodo sulla Famiglia del 2015, «configurato per facilitare risultati predeterminati su importanti questioni controverse». O quella di altri quattro cardinali che esprimevano «dubia» sull’interpretazione di «Amoris Laetitia», l’esortazione post-sinodale, che non ha avuto risposta.

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