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Viterbo - Un video ritrae un gruppo ragazzi intenti ad attaccare una gigantesca vignetta che ritrae papa Bergoglio e Domenico Lucano nell'atto di baciarsi - Al quartiere Riello - FOTO E VIDEO DELL'ATTACCHINAGGIO

Ecco come di notte imbrattano la città… con i manifesti del Blocco studentesco

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Viterbo - Il manifesto contro Papa Francesco e Domenico Lucano

Viterbo – Il manifesto contro Papa Francesco e Domenico Lucano

Viterbo - Il gruppo di ragazzi mentre affigge il manifesto contro Bergoglio e Lucano

Viterbo – Il gruppo di ragazzi mentre affigge il manifesto contro Bergoglio e Lucano

Viterbo - Il gruppo di ragazzi mentre affigge il manifesto contro Bergoglio e Lucano

Viterbo – Il gruppo di ragazzi mentre affigge il manifesto contro Bergoglio e Lucano

Viterbo - Il manifesto contro Papa Francesco e Domenico Lucano

Viterbo – Il manifesto contro Papa Francesco e Domenico Lucano

Viterbo - Il manifesto contro Papa Francesco e Domenico Lucano

Viterbo – Il manifesto contro Papa Francesco e Domenico Lucano

Viterbo - Il manifesto contro Papa Francesco e Domenico Lucano

Viterbo – Il manifesto contro Papa Francesco e Domenico Lucano

Viterbo – Ecco come si imbratta la città di Viterbo utilizzando i manifesti del Blocco studentesco. Il nome dell’organizzazione che ha firmato il gigantesco manifesto affisso su una facciata della centralina elettrica di lato a uno degli ingressi dell’Università degli studi della Tuscia. Quartiere Riello, angolo via Bachelet. 

La notte del 3 dicembre, attorno all’una, un gruppo di circa sei ragazzi si è messo infatti ad appiccicare, con tanto di secchio e colla, un manifestone di qualche metro d’altezza che ritraeva papa Francesco, nome di battesimo Jorge Mario Bergoglio, e il sindaco di Riace Domenico Lucano nell’atto di baciarsi. In cima, la scritta in rosso “Vorrei una società senza autoctoni”. Subito dopo “I nuovi mostri” e appresso Bergoglio e Lucano che si baciano.

Ai piedi del manifesto, a sinistra “Protagonista Bergoglio ‘La mente'”, a destra “Co-protagonista Lucano ‘Il braccio'” e in posizione centrale il logo del Blocco studentesco accompagnato dall’indirizzo internet del sito e la dicitura “Directed by Blocco studentesco”.

Sembrerebbe la locandina di un film. Messa su a fatica da circa sei ragazzi. Una mezz’oretta di lavoro. Con i protagonisti dell’imbrattata che si danno il cambio, si sorreggono l’un l’altro e aiutano mentre uno di loro si mette in piedi sulle spalle degli altri per raggiungere il punto più alto del manifesto con uno spazzolone. Per concludere l’opera. Con tanto di fotografia finale. Poi, tutti quanti via alla spicciolata con uno di loro rimasto a passeggiare lungo via Bachelet ancora per qualche minuto. 

Il giorno dopo il manifesto è stato rimosso. Ne resta solo il ricordo. Nel video pubblicato da Tusciaweb.

La vignettona è stata rivendicata sui social, compreso quello viterbese, che fanno riferimento al Blocco studentesco. Con tanto di comunicato stampa. Una vera e propria campagna nazionale. Con lo stesso manifesto a imbrattare muri lungo tutto la penisola. Da nord a sud, città dei papi inclusa.  “Contro il fronte trasversale che si scaglia contro la terra ed il popolo che lo ospita – riporta la nota pubblicata in vari siti – e per questo Lucano altro non è che il ‘braccio’ dei deliri universalistici della ‘mente’ Bergoglio”.  

Papa Bergoglio e Domenico Lucano si sono contraddistinti in questi anni per il loro approccio nella gestione dei rifugiati politici e dei migranti in generale. Con precise scelte politiche e appelli in favore dell’accoglienza, della solidarietà nei confronti dei più deboli e dell’integrazione degli immigrati.


Multimedia: Fotogallery: L’affissione del manifestoVideo


Nel 2010 Domenico Lucano si è posizionato terzo nella World Mayor, concorso mondiale organizzato da City Mayors Foundation che a cadenza biennale stila la classifica dei migliori sindaci del mondo. Sempre nel 2010 è comparso inoltre al 40esimo posto nella lista dei leader più influenti stilata dalla rivista americana Fortune. Nell’ottobre 2017 Lucano è stato indagato dalla procura di Locri in merito alla gestione del sistema dell’accoglienza. I reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello stato e dell’Unione europea, concussione e abuso d’ufficio. Messo agli arresti domiciliari il 2 ottobre 2018 con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Il 16 ottobre 2018 il tribunale del Riesame ha revocato i domiciliari sancendo tuttavia il divieto di dimora a Riace. Il 3 ottobre Lucano è stato sospeso dalla carica di sindaco. In suo favore si sono schierate diverse personalità del mondo della politica e della società civile. 

Il Blocco studentesco è invece “un movimento studentesco – così sta scritto sul sito dell’organizzazione – che nasce nell’estate 2006 a Casapound, l’occupazione non conforme del fascismo del terzo millennio”.

“Il Blocco Studentesco – si legge ancora sulle pagine del sito internet dell’organizzazione – è un movimento rivoluzionario, di rottura con quella che è la scuola di oggi, la scuola-azienda dove le idee sono proibite, dove gli studenti non contano nulla, dove a farla da padroni sono i professori nostalgici del ’68 e i presidi-manager”.




–  (c,g.) – Qualche domanda sorge spontanea: Possibile che in questa città ci sia chi può fare cioè che vuole? Lo stato di diritto vige anche a Viterbo? Possibile che si permetta di continuare ad imbrattare la città, senza che nessuno intervenga, se non a posteriori? Sapendo benissimo quali sono i gruppi che imbrattano.

Le regole e le leggi valgano per tutti o no? Perché i cittadini normali non possono affiggere manifesti dove vogliono, se quelli di Blocco studentesco sono affissi nei posti più vari? Ma il codice non proibisce di offendere le religioni e soprattutto i suoi ministri? Viterbo è una repubblica a parte per qualcuno? Possibile che si debba sopportare questo vandalismo? Insomma, tutto questo è normale? 

Speriamo che queste domande si rivelino insensate. E siano già stati presi i provvedimenti del caso.


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5 dicembre, 2018

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